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## Tour
### Description
### Title
tour.name = Festival Robotics 2020
## Media
### Title
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## Popup
### Body
htmlText_D49DA3AA_C238_0964_41E4_F7C8C0C13E53.html =
EAR ON ARM: http://stelarc.org/?catID=20242
The Ear On Arm nasce dall’idea dell’artista di progettare una protesi morbida usando la sua stessa pelle come una modifica permanente. Ciò che diventa importante non è più solo l’identità del corpo ma la sua connettività e la sua interfaccia.
In questa performance la protesi dell’orecchio è vista come un accrescimento delle potenzialità sensoriali, permettendo all’orecchio aggiunto di udire autonomamente delle cose.
Grazie alla tecnologia che prolifera e si microminiaturizza, la protesi non solo sostituisce una parte del corpo ma diventa componente di quest’ultimo, integrandosi ad esso.
Si tratta di un componente protesica che aumenta l’architettura del corpo.
Il corpo è un sistema vivente che non è facile da scolpire chirurgicamente. Ci sono stati due interventi chirurgici durante i quali si sono presentati gravi problemi come la necrosi, che ha richiesto l'asportazione e la rotazione della posizione dell’orecchio intorno al braccio.
Durante la seconda procedura è stato posizionato un microfono in miniatura all’interno dell’orecchio. Alla fine dell’intervento, il microfono inserito è stato testato con successo in quanto la voce è stata trasmessa in modalità wireless. Purtroppo però è stato necessario rimuoverlo per l’infezione che si èvenuta a creare.
A questo punto il corpo diventa un nesso tra agenti che collaborano e quindi non più limitati a causa del confine della nostra pelle. Il risultato finale è la rappresentazione di un eccesso tecnologico, un terzo altro.
htmlText_D9B5A6D1_C228_0B24_41E5_1D57AFCE3D44.html = EXTENDED ARM: http://stelarc.org/?catID=20218
L’opera segue l’estetica di THIRD HAND, anche se qui vengono utilizzati l’acciaio inossidabile, l’alluminio, l’acrilico ed i pneumatici, che servono per il funzionamento del movimento della mano.
Le funzioni della mano sono quelle della mano umana, alle quali sono aggiunte altre capacità come, per esempio: la rotazione del polso, la rotazione del pollice, la flessione individuale delle dita.
EXTENDED ARM si adatta al braccio destro e le apposite dita sono rette da quattro interruttori, che permettono l’attivazione di sequenze pre-programmate, mediante le quali la mano acquisisce funzioni prensili.
I suoni del movimento dei pneumatici ed il click degli interruttori sono amplificati acusticamente ed orchestrati dall’artista, il quale, grazie a tali comandi, controlla anche le immagini proiettate sul muro vicino.
htmlText_DA457308_C2D8_0923_41C5_31F2B0472159.html = WALKING HEAD: http://stelarc.org/?catID=20244
Il WALKING HEAD è un robot a sei zampe autonomo di due metri di diametro.
Il robot ha un sensore ultra-sonoro che rileva la presenza di una persona se posta di fronte a esso, mentre, quando non vi sono presenze all’interno della stanza, il robot rimane immobile. Esso è verticalmente montato su un telaio nel quale è posto un computer LCD che rappresenta la testa umana.
Quando vi sono persone all’interno della stanza vengono scelti dei movimenti pre-programmati, che poi vengono eseguiti attraverso delle coreografie prestabilite.
Lo schermo LCD può ruotare a destra e a sinistra e tutta la struttura si muove su una piattaforma di quattro metri di diametro, inoltre il suo sistema di sensori rileva i confini dello spazio in cui si trova, indietreggiando o cambiando direzione se necessario..
L’idea progettuale di questo lavoro è un work in progress, nel senso che l’artista vuole farlo diventare un vero e proprio sistema virtuale, per cui i movimenti meccanici delle
gambe del robot potranno attivare diversi comportamenti tra cui quelli facciali, come per esempio dei cenni, delle rotazioni, delle inclinazioni e delle vocalizzazioni.
htmlText_DA73C1B4_C228_096C_41DF_F8A3BDA0448E.html = THIRD HAND -PARASITE: https://www.youtube.com/watch?v=LgimVhrYxdU http://stelarc.org/?catID=20265
Il progetto THIRD HAND è stato progettato dal 1980 al 1998 in varie località, ovvero dal Giappone, all’Australia, fino in Europa e negli Stati Uniti.
Il braccio protesico è basato sullo sviluppo di un prototipo realizzato presso l’Università di Waseda ed è stato costruito con l’assistenza di Imasen Nagoya.
Il progetto consiste in una mano meccanica, simile a quella reale, che viene attaccata al braccio destro come mano supplementare. La struttura è costruita in base alle proporzioni reali della vera mano dell’artista.
Originariamente era attaccata in modalità semi permanente al corpo, ma, a causa di irritazioni della pelle dovute al gel utilizzato per gli elettrodi ed il peso della mano (2 kg ca), viene attualmente usata come dispositivo per le perfomance.
THIRD HAND è la rappresentazione emblematica del campo di lavoro dell’artista. La volontà è quella di esplorare la tecnologia attraverso l’uso della protesi alla mano, intesa come aggiunta al corpo umano, piuttosto che nella sua consueta funzione sostitutiva.
PARASITE è un motore di ricerca che scansiona, seleziona e visualizza immagini. Le analisi delle immagini JPEG forniscono dei dati che vengono trasformati in segnali che stimolano i muscoli. Durante la performance, l’artista è, inoltre, equipaggiato della sua Third Hand, contrappunto alla protesi del codice del sistema di ricerca. Tutto il corpo si trasforma in un parassita sostenuto da un sistema nervoso virtuale, in quanto PARASITE intensifica non solo la muscolatura ma anche gli input visivi e acustici del corpo.
Attraverso il display posizionato sul volto, l’artista è totalmente immerso in questa performance, mentre il pubblico può farne parte grazie alle immagini proiettate sullo schermo.
Il corpo di Stelarc acquisisce così una doppia fisiologia, che, anche se controllata dall’esterno, può essere azionata dalla sua Third Hand.
htmlText_DA8AAE36_C2D8_3B6C_41D2_DEABB4CC968F.html = STICKMAN: https://econtact.ca/14_2/donnarumma_stelarc.html http://stelarc.org/stickman.php
StickMan è un esoscheletro, che si estende su tutto il corpo dell'artista, e che, grazie ad un algoritmo, può compiere fino a sei gradi di libertà e 64 combinazioni di gesti. Con l'aiuto dell'artista Alwyn Nixon-Loyd, sono stati inseriti dei microfoni a contatto con tutti gli arti della struttura, così che tutti i suoni prodotti dal movimento vengano registrati e trasmessi in diretta attraverso una serie di casse poste nell'ambiente, coinvolgendo maggiormente il pubblico.
Il corpo diventa luogo d’azione, interazione e sperimentazione, trasformandosi in una chimera di carne, metallo e codici.
Il corpo è un sistema operativo ibrido ed esteso, che si muove oltre i confini della sua pelle e oltre lo spazio locale che abita.
htmlText_DA8CF415_C2D8_0F2D_4198_9E519C35F749.html = RECLINING STICKMAN http://stelarc.org/stickman.php
Reclining Stickman è un robot di 9m, azionato da muscoli di gomma antagonisti. Nello spazio espositivo del AGSA (Art Gallery of South Australia), è presente un pannello di controllo tramite il quale il pubblico può scegliere le coreografie del robot. Nel caso in cui nessuno intervenga, il movimento dello Stickman è deciso da un algoritmo a intermittenza in background. Tutti i suoni e i rumori prodotti dal macchinario ne amplificano la presenza all'interno dello spazio.
htmlText_DA8FC336_C228_096C_41E2_EBFAE00EE496.html = EXOSKELETON 1999
https://marcodonnarumma.com/publications/marco-donnarumma_fluid-flesh-and-rhythmic-skin_stelarc.pdf
EXOSKELETON è una macchina locomotrice con sei gambe meccaniche costruita per il corpo che può spostarsi nello spazio in tutte le direzioni. Il locomotore è collegato con le braccia dell'artista, che, in base a come muove i propri arti, ne influenza il movimento. A seconda della gestualità si creano differenti coreografie e suoni. L'esoscheletro è sì modulato sul corpo umano, ma ne amplifica le funzionalità espressive e motorie.
Il lavoro agisce sul corpo umano in modo da rimodellare le sue caratteristiche fisiche e locomotorie attraverso l’uso di protesi meccaniche.
L’opera ribadisce in maniera esemplare il percorso caratteristico di Stelarc di potenziare emblematicamente le possibilità fisiche del corpo umano con l’intervento della macchina – in chiave meccatronica – stabilendo con essa un’intensa, incredibile interazione
htmlText_DADE58A9_C2D8_0764_41DB_0230D77CB89A.html = RE-WIRED - RE-MIXED: http://stelarc.org/?catID=20353
RE-WIRED ed RE-MIXED è una performance durante la quale l’artista è stato sotto sorveglianza online, esplorando l’esperienza fisiologica ed estetica di un corpo frammentato, de-sincronizzato, distratto ed involontario.
Per cinque giorni, sei ore al giorno, indossando un visore video e degli auricolari che eliminano il suono, l’artista, attraverso lo sguardo di qualcun altro, vedeva, per esempio, il paesaggio di Londra, mentre con gli auricolari veniva sincronizzato in un’altro paese.
Il corpo, inoltre, è stato potenziato da un esoscheletro che permette a chiunque, ovunque si trovi, di programmare il movimento involontario degli arti dell’artista, utilizzando un’interfaccia online.
Effettivamente, quindi, vi sono dei movimenti ma non vi è una vera e propria mobilità. La parte superiore del corpo è direzionata diversamente rispetto alla parte inferiore ed, al contempo la vista e l’udito sono desincronizzati e si esibiscono involontariamente, come se il corpo fosse stato smembrato elettronicamente, distribuito nello spazio e posseduto da più agenti variabili.
htmlText_DB6C01FA_C238_08E4_41C0_FF178C22451C.html = PROPEL
Il corpo è stato fissato all'estremità di un braccio robotico industriale con un avvolgimento di 3 m. IL braccio ha coreografato la traiettoria, la velocità e la posizione / orientamento del corpo nello spazio. Lo spettacolo è durato 35 min. Quando questa performance è stata completata, il corpo è stato sostituito da un orecchio la cui altezza equivaleva quella dell'artista. Il robot ha quindi eseguito la stessa coreografia. II robot che coreografa l'orecchio lo ha pure scolpito. Queste performance sono state supportate da SymbioticA, come parte della mostra DeMonstrable alla Lawrence Wilson Gallery. È stato curato da Oron Catts, Elizabeth Stephens e Jennifer Johung, con l'assistenza dell'Australia Council. Programmazione robotica di Hayden Brown e James Boyle presso Autronics. Un ringraziamento speciale a Paul Capon, Parallax Productions, Jim Tweddle, Wintech Engineering e Peter Bradbury, ABB Australia Pty Ltd.
htmlText_DBA9FF4B_C228_1924_41DF_00E364B57228.html = EAR ON ARM SUSPENSION
SOSPENSIONE sopra la scultura dell’orecchio sul braccio.
L’artista ha realizzato questa performance nel 2012 nella Galleria Scott Livesey, a Melbourne.
16 ganci in acciaio inossidabile sono stati inseriti mentre il corpo giaceva sulla scultura Ear On Arm.
Dopo che i cavi sono stati collegati, il corpo è stato sollevato a circa 50 cm sopra la scultura.
Il corpo ha girato in un modo e poi nell'altro per circa 15 minuti. Quando ha smesso di girare e nell'orientamento corretto, il corpo è stato abbassato.
L'evento è stato sia un ritorno a una precedente strategia di performance, praticata dall’artista negli anni ’70, quando esplodeva la body-art, e contemporaneamente una premessa al progetto Ear On Arm, volendo evidenziare in entrambi la fisicità.
Dice l’artista:
"Le sospensioni sono esperimenti di sensazioni corporee, espresse in diversi spazi e in diverse situazioni. Non sono azioni di interpretazione, né richiedono alcuna spiegazione. Non sono destinate a generare alcun significato. Piuttosto sono luoghi di indifferenza e stati di cancellazione. Il corpo è vuoto, assente alla propria capacità di agire e obsoleto”.
htmlText_E7839C61_C258_7FE4_41C4_45D4CE67E631.html = STELARC :
HYBRID HUMAN-MACHINE SYSTEMS:
CREEPY, UNCANNY & CONTESTABLE BODIES
The body has become a contemporary chimera of meat, metal and code.
Its metabolism, musculature, sensory and cognitive capabilities are hard-wired to its instruments, machines and computational systems. Bodies become end-effectors for other bodies in other places and for machines elsewhere, generating interactive loops and recursive choreographies of interaction. We see with other eyes and hear with other ears and are prompted by other bodies and machines situated elsewhere. Our senses are shared and our agency is distributed. With multiple and high-fidelity feedback loops our experiences with our robots transition from mere telepresence to tele-existence. You are where the robot is, you see what the robot sees and the robot does what you do. The experience collapses the distinction between the biological and the machinic and collapses the psychological distance between the body and the robot. What it means to be human is not to remain human at all.
STELARC :
SISTEMI IBRIDI MACCHINA-UOMO
CORPI DA BRIVIDO, INCAUTI, CONTESTABILI
Il corpo è diventato una chimera contemporanea di carne, metallo e codici.
Il suo metabolismo, la muscolatura, le capacità sensoriali e cognitive sono cablate a strumenti, macchine e sistemi computazionali. I corpi diventano effettori finali per altri corpi in altri luoghi e per macchine altrove, generando cicli interattivi e coreografie ricorsive di interazione. Vediamo con altri occhi e ascoltiamo con altre orecchie e siamo spinti da altri corpi e macchine situati altrove. I nostri sensi sono condivisi e la nostra capacità di agire è distribuita. Con feedback multipli e ad alta fedeltà, le nostre esperienze con i nostri robot passano dalla semplice telepresenza alla teleesistenza. Sei dove si trova il robot, vedi quello che vede il robot e il robot fa quello che fai tu. L'esperienza fa crollare la distinzione tra biologico e macchinico e fa crollare la distanza psicologica tra il corpo e il robot. Ciò che significa essere umani è non rimanere affatto umani.
## Action
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